Esistono pochi casi reali di bambini cresciuti da soli nella natura o allevati dagli animali. È accaduto che siano stati allevati da lupi, cani, scimmie, animali della Savana. Le loro storie si perdono nel tempo tra cronaca e leggenda, tra sogno e realtà.
Qui abbiamo il dono del teatro che fa esistere per un’ora nel rito antico e carnale del racconto, del corpo dell’attore e del respiro del pubblico le vicende di un bambino rimasto orfano nella foresta del Congo e cresciuto volando da un albero all’altro come le scimmie. Tarzan, era lo strano verso che facevano le scimmie per chiamarlo o indicarlo.
Questo spettacolo racconta la sua storia, nuda e cruda, senza nessuna concessione alle promesse degli adulti e del progresso. Con il più grande amore per il mistero intoccabile della crescita, dell’umano e della nostra Terra.
Dopo oltre dieci anni di ricerca sul racconto della natura selvaggia e dopo il loro Zanna Bianca (Premio Eolo 2019, Miglior Spettacolo), D’Elia e Niccolini tornano davanti ad un pubblico di ragazzi, un po’ più disincantati anche loro, ancora più realisti e con la testarda convinzione che ragazzi e adulti possano trovarsi insieme a vivere storie vere e selvagge senza nessuno sconto, senza paracadute e buonismi, senza compromessi.
Lo spettacolo sostiene Survival International, il movimento mondiale per i popoli indigeni, e la sua campagna per un nuovo modello di conservazione, efficace e rispettoso dei popoli indigeni, contro la conservazione coloniale che ruba la terra ai popoli nativi che la custodiscono e la abitano da sempre.
Durata: 50′