Kafka e la bambola viaggiatrice
Scenario Festival 2024
domenica 1 settembre, ore 21.00 | Giardino del Cavaticcio / in caso di maltempo: Teatro Dehon
Kafka e la bambola viaggiatrice
età: dai 7 anni
tratto dal romanzo
Kafka y la muñeca viajera di Jordi Sierra i Fabra
adattamento e drammaturgia Valerio Malorni e Fabrizio Pallara
regia Fabrizio Pallara
con Desy Gialuz e Valerio Malorni
immagini video Massimo Racozzi
scene e costumi Fabrizio Pallara e Luigina Tusini
luci Fabrizio Pallara e Simone Spangaro
ideazione e costruzione bambola Ilaria Comisso
organizzazione Silvia Parlani
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con teatrodelleapparizioni
Premio Eolo Award 2022 come miglior spettacolo di Teatro di figura
Compagnia finalista del Premio Scenario 2003
Ingresso gratuito con prenotazioni dal 20 agosto su eventbrite.it. I posti prenotati saranno garantiti fino all’ora dell’evento.
In caso di posti ancora disponibili: ingresso libero fino ad esaurimento, con apertura di lista d’attesa a partire dalle 20.30.
In caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso il Teatro Dehon alla stessa ora.
Un pomeriggio, un parco, Berlino. Il 1923. Franz Kafka ritroso scrittore ancora non raggiunto dalla fama s’imbatte in una bambina disperata perché ha perso la sua bambola. Questo incontro inaspettato rappresenta lo spunto per l’ultima opera del grande scrittore, un’ispirazione. Ventuno giorni e tante lettere per immaginare un’altra verità: la bambola non è andata perduta, è partita per un lungo viaggio in giro per il mondo. Così Kafka s’inventa “postino delle bambole”. Della bambina nessuna traccia, degli scritti nemmeno, ma Jordi Sierra i Fabra, autore catalano, prova a ricostruire cosa potrebbe essere accaduto, a riempire i buchi di quella strana e misteriosa vicenda, regalando ai lettori un piccolo libro prezioso e intenso.
È una storia adulta che parla di nostalgia, inquietudini, vita che corre via, è una storia dell’infanzia che dice di stupori, occhi aperti sul mondo, vita che arriva tumultuosa e piena. È il racconto delle separazioni e dell’abbandono, di come si impara a stare dentro al cambiamento, e di quanto si possa raccogliere dagli incontri, anche i più inattesi.
Dentro una scena essenziale e con l’aiuto di videoproiezioni, che animano e descrivono i luoghi, le fantasie e il viaggio straordinario della bambola, si sviluppa un dialogo profondo tra i due protagonisti, capace di dare un senso, un ordine alla realtà, e di trasformare il dramma della perdita in un’occasione di crescita. Un incontro tra umanità, tra condizioni diverse, diversi tempi della vita, ma dentro un’esperienza che appartiene a tutti: crescere, cambiare, lasciar andare.
È la costruzione costante di un tempo e di uno spazio per fermarsi ad ascoltare, a guardare la bellezza nascosta nelle cose che muove la ricerca del teatrodelleapparizioni. Lo spazio scenico che diventa mondo da abitare, la sperimentazione di linguaggi differenti per raccontare storie con la sorpresa di uno sguardo sempre nuovo, la relazione con l’infanzia vissuta come “luogo” della vita da cui attingere, fonte di ispirazione primaria per la definizione della poetica della compagnia.