Nell’immagine precedente è stato citato Aurelio Saffi, triumviro a Roma nel 1849. In Gli anni del coltello (capitolo 29, Pensare e agire) Gabariol, appena nominato da Mazzini «commissario delle centurie per le legazioni del Nord Italia e per i Ducati di Parma e Reggio» (p. 159), riceve un messaggio cifrato che lo esorta a recarsi a Genova:
«Ti saluto, fratello. Nostra madre dà segni di malattia. Non controlla una parte del corpo, che fa quasi vita a sé, come volesse staccarsi. Temo che il clima di Genova non le faccia bene. Ti prego di andare a darle un’occhiata, nell’ambito dei tuoi giri commerciali per il Nord. Ti raccomando di consultare i suoi Medici, prima che decidano un’amputazione. Che si agisca in Concordia. Tuo aff.mo fratel A. PS: Chiedi a Bocchi il documento che ti serve» (p. 172).
Gabariol ipotizza che A., il firmatario del biglietto, sia Aurelio Saffi, che è identificato da tutti come il portavoce di Mazzini, a volte anche in maniera poco benevola, come quando Orsini, parlando dei due, dice con disprezzo «Lui e il suo chierichetto» (p. 190).
Aurelio Saffi - Triunviro della Repubblica romana 1849.
Collocazione: GDS. Raccolta dei ritratti S, n. 3