Nel periodo trascorso a Genova, fra il primo e il secondo incontro con Pisacane, Gabariol incappa ancora una volta per caso in Felice Orsini. Se a Pisacane Evangelisti dedica il capitolo Un uomo serio, a Orsini ne dedica uno, il 32, intitolato Un uomo serissimo.
Orsini parla al forlivese di un libro di Pisacane, La guerra combattuta, e lo commenta così:
«“Pisacane ha ragione quando accusa Mazzini e i suoi fedeli di incapacità militare. Ha torto nell’affidare le speranze d’Italia a un sollevamento spontaneo. Il ’48-49 è passato, siamo alla fine del ’53. Non si può infilare un tentativo insurrezionale dietro l’altro. A furia di fallimenti la gente si stufa. Perde fiducia e vigore”» (p. 190).
Evangelisti mette in luce le forti divisioni fra le linee di condotta dei diversi patrioti, che il pubblico non specialista è invece forse abituato a vedere in maniera uniforme e indistinta.
Carlo Pisacane, Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49, Genova, G. Pavesi, 1851.
Collocazione: VENTURINI A. 2781
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